Cosa è "bello"? O piacevole? O gradevole?
Quale immagine ci trasmette stupore, meraviglia, incanto?
La risposta non esiste. Non è il convenzionamente bello. Alle volte si, altre no.
I gusti, certo. Ma non solo.
Non necessariamente il "nuovo", il perfetto, l'accostamento ideale o l'ordine assoluto ci cattura. Va oltre tutto questo la bellezza di un ambiente o di un luogo. E' quando parla di noi, quando raccoglie ciò che ci descrive, quando non è perfettamente finito (ah... il sempre attuale Michelangelo!) ma contiene l'idea, il racconto, quando riassume il nostro gusto e la nostra personalità. Quando non abbiamo paura di mostrarla la nostra personalità. Quando ci liberariamo dai filtri e non pensiamo agli altri (che poi non sono i diretti fruitori, la casa è nostra!). Quando non ci preoccupiamo del "sarà troppo" o "sarà "troppo poco". Del nuovo o del vecchio.
Rilassiamoci e chiudiamo gli occhi: noi la vediamo l'immagine di ciò che vogliamo. E non preoccupiamoci che il viola possa stancarci, che il bianco e nero sia troppo retrò, che quella coperta sia troppo lisa...
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