martedì 30 novembre 2010

bedside table


Ammetto di avere, tra le tante, una fissazione per i comodini.
Completano, e rendono l'atmosfera della camera. Il comodino è intimo, ma non troppo. E' quell'attimo di noi prima di lasciare il reale, è l'ultima cosa che facciamo e la prima che iniziamo.

Questi li ho trovati qui.

venerdì 26 novembre 2010

lino


Semplice, stropicciato e di quei colori non colori.
Ma ce ne sono tanti, si vedono? C'è il grigio, la lavanda e la carta da zucchero.

Il lino è adorabile, è un tessuto che ti fa sentire a tuo agio solo a vederlo, e quelle ceramiche? Sanno di antico e puntano tutto sulla forma e sui toni, impercettibili.

E' tremendamente bella questa tavola.
La fotografa è lei.

mercoledì 24 novembre 2010

lunedì 22 novembre 2010

case perfette #1


Non vorrei cambiare nulla. E' perfetta.
C'è il bianco dominante, liscio, che si attacca alle mani come cipria.
E quanche variazione sul tema, ma non troppo.
E, ancora, ha quella sospensione propria delle cose non finite, non completamente.



giovedì 18 novembre 2010

ispirazioni di natale_2


Il calendario dell'avvento. Le istruzioni per realizzarlo: qui.

antico


A me è successo per caso.
Non ho trovato nessun tavolo che corrispondesse ai miei canoni di tavolo, nulla che potesse stare bene con ciò che avevo già scelto per la cucina, niente di affascinante e tantomeno niente che potesse almeno passare inosservato (almeno avrei avuto la "consolazione" di non accorgermi di una presenza stonata).

Poi arriva uno splendido regalo: il tavolo di mia nonna. In olmo massiccio, stile povero, con le gambe tornite di ottima fattura, un piano leggermente imbarcato dall'età e un cassetto con la maniglia ossidata. Me lo regala mia mamma. E' lui. E' il mio tavolo.

Riverniciato bianco, decappato per la precisione, per conservare quel sapore di antico, per sposarsi con l'insieme e per attirare l'attenzione.
E' il pezzo a cui tengo di più di tutta la casa, ne sono innamorata: per la sua bellezza e per quel che mi ricorda. Io occupo il posto che mi spettava da piccola e la schiaffina quello dello zio, a capotavola, che mi prendeva sulle ginocchia a giocare quelle domeniche pomeriggio.
La cicliegina sulla torta è arrivata qualche giorno fa: la ricevuta di pagamento del falegname. Classe 1950, descrizione dei lavori, la firma di mio nonno sulla carta ingiallita e fragile.

Le immagini sono prese da qui, e consiglio un tour sul sito.

mercoledì 17 novembre 2010

ispirazioni di natale_1


Luce, trasparenza, fuoco. E bianco.

fantasia


Non è design, non è minimal, non si intona, forse, con quell'idea di casa che ho in testa, esce dagli schemi e non contribuisce allo stile e al linguaggio della maison.

giovedì 4 novembre 2010

bianco


Il bianco è una filosofia di vita oppure lo odi.
Strana prerogativa per il colore che è tutti colori, che è la luce.
Comunque, io sono una di quelle che ne subisce il fascino e sono anche il caso di una legge del contrappasso mancata: vivo l’infanzia e l’adolescenza in una camera bianca e non perdo giorno per reclamare la voglia di colore contestando puntualmente le scelte cromatiche del genitore di turno.
Finalmente l’occasione di poter decidere di un ambiente, ormai in età matura, in quasi totale libertà e che colore scelgo? Il bianco.
Quindi non sapevo di amarlo. Mi ha scelta lui.
Lo ammetto: mi sono fatta tentare e di recente ho avuto una parentesi colorata ma tra noi non ha funzionato. L’ho scelto consapevolmente, l’ho pianificato. Niente: alla prima occasione sono tornata sui miei passi.

Bianco.
Ma sentite come lo voglio.
Il total white lo trovo respingente. Troppa luce, troppa violenza. Ti assale e non trovi riparo, non hai riposo ovunque volgi lo sguardo. Ti mette in una situazione emotiva pesantissima e tesa, alle volte ho come l’impressione di sentirmi nuda su una superficie fredda.
Il bianco lucido è da dosare con estrema cura. Riflette tutta la luce che ha dentro. Troppo rumore per nulla.

Il bianco va stemperato. Ecco la sua formula vincente.
Chiama vicino qualcosa di non bianco per rivelarsi tale ed essere apprezzato.
Allora il pavimento, il soffitto, gli arredi o altri elementi della stanza devono avere altri colori, altri materiali.
E qui gli amanti del bianco si dividono.
Quelli che giocano con i colori caldi, rigorosamente opachi, i pastello, i colori tenui, della terra o il caldissimo legno (in tutte le essenze) il cui fine è un ambiente rilassato e silenzioso.
E quelli delle tinte forti e delle laccature che ravvivano il accendono l’ambiente e parlano a voce alta.
Tanto più marcato e acceso è il contrasto e più i colori si avvicinano a quelli primari tanto più l’effetto è chiassoso (e tanto più non sono ammesse variazioni sul tema colore per non creare stonature).

Io sono per gli ambienti che parlano sottovoce, che creano ambienti intimi.
L’ atmosfera sospesa dove la luce non è limpida ma appena sporcata da polvere e umidità.

Il bianco è luce, quindi sole, quindi vita.
Ma questo lo dice chi è innamorato del bianco.