Succede che la schiaffina ha la febbre in un fine settimana mite di ottobre.
Succede che tutti i programmi fatti in vista delle ultime appena tiepide giornate sono annullati.
E succede che due giorni in casa sono davvero lunghissimi.
L'espressione di un desiderio nato da un'immagine, la voglia di uscire barattata con papà mi compli una soyplesa?, la voglia di esaudire e di cambiare un pomeriggio che mai avremmo scelto, ed eccoci impegnati a gonfiare, a chiudere e a scegliere quale colore gonfiamo adesso?
Il risultato sono pochi metri quadrati invasi da palloncini che si spostano ad ogni passaggio, che vengono rincorsi, che non rimangono mai dove li metti, che sono gonfiati troppo o troppo poco e, no, mi piace quello 'edde no, mi piace quello yossho...
Sono sempre le cose più semplici a generare stupore e gioia nei bambini a dispetto di luci, pulsanti, suoni, combinazioni. E non passano mai di moda, anzi, fanno scuola.
Così, per curiosità, finisce che cerco qualcosa sul meraviglioso mondo dei palloncini e solo in qualche minuto ho già una piccola ma interessante raccolta.
Ci sono
questi designer che hanno elaborato una lampada, "Baloon Lamp" si chiama, semplicissima, fatta di gomma e polipropilene; funziona con i led (che ad oggi rappresentano un sistema di illuminazione ecologico, duraturo).
E c'è
chi non si è fermato solo al design ma ha approfondito la fisica (per me un mondo sconosciuto) per creare un bicchiere quantomai curioso.
La poesia del palloncino diventa un segnaposto che ho trovato
qui.
E non potevo non mettere un'opera di
Banksy davvero poetica.
L'immagine centrale è un fotogramma: cosa succede a dei palloncini pieni d'acqua quando vengono colpiti da un proiettile.